Chiese cristiane: boom di violenze

Chiese cristiane: boom di violenze

Dalla Francia all’America Latina, impennata di attacchi

Chiese distrutte, ostie profanate, statue della Vergine decapitate, cimiteri assaltati. In Francia, un caso al giorno. Nel Paese definito «figlia primogenita della Chiesa», la religione cristiana è la più perseguitata.

Inoltre, tremila chiese, scuole, cimiteri e monumenti cristiani sono stati vandalizzati in Europa solo nel 2019, al ritmo di 5 al giorno.

Cosa succede nel mondo?

Il 14 gennaio, Giorno della Libertà Religiosa negli Stati Uniti, il Cardinale Timothy Dolan denuncia l’incredibile numero di attacchi subiti dai luoghi di culto cristiani negli ultimi 2 anni.

Dopo le Chiese incendiate in Canada nel 2021, un’escalation senza precedenti nella «Terra dei liberi» ma anche in Argentina, Cile, Messico e Bolivia.

Secondo il rapporto di «Persecution Relief», ripreso da Il Sussidiario, nel 2021 gli assalti in India sono aumentati del 40,8%, con 300 attacchi in un solo anno.

In Myanmar, questo 17 gennaio, l’Esercito birmano ha lanciato un raid aereo sui campi profughi di cattolici già sfollati.

Dal Pakistan alla Siria passando per la Terra Santa, i Cristiani di tutto il mondo chiedono un aiuto che non arriva.

Oltre 340 milioni i Cristiani perseguitati

Questi i numeri del rapporto World Watch List sui dati 2019-2020, pubblicato pochi giorni fa da Porte Aperte. Ben 50 Paesi “più persecutori” e tanta violenza in aumento. Eppure la religione cristiana è la più diffusa nel mondo.

Crisi pandemica e lockdown non hanno aiutato. L’istinto di trovare qualcuno da incolpare e sul quale sfogare proprie paure e frustrazioni non ha aiutato. Tant’è che, negli ultimi 2 anni, sono aumentate anche le violenze domestiche e le aggressioni a donne e bambini.

E in Italia?

Nel 2020, solo a Natale e solo in Lombardia, un impressionante numero di atti vandalici – tutti contro il presepe.

Nel 2021, . Piossasco, Piozzo, Formignana, ma anche Roma e Napoli. Compresa la Basilica di Santa Chiara.

Un elenco sicuramente più corto rispetto ad altri Paesi. Ma che ci dice che abbiamo un problema, e non semplicemente di “ordine pubblico”.

Tragedia nella tragedia?

Spesso si tratta di baby gang. Ragazzini sbandati, a volte guidati da adolescenti. Fenomeno che fa sorgere qualche domanda sulle famiglie, sulla Scuola, sulla società degli ultimi anni. Soprattutto, sulla nostra cultura e civiltà. Perché qui non parliamo più di azioni per mano di fanatici, bensì di vuoto di valori.

Già, i valori. Quali? Dove?

Non nell’istruzione pubblica, che lascia fuori l’educazione civica. Non nelle famiglie, alle prese con crisi economiche e altro. Non nei mezzi di comunicazione, governati più dagli incassi che dalla consapevolezza. Sicuramente non nel politically correct, che sostituisce l’autentico rispetto con dei censori formalismi.

Il senso stesso della parola “libertà” è dato anche dalla responsabilità.

I diritti non sono nulla senza i doveri.

L’equilibrio tra etica e diritto è la stella polare dell’ordinamento giuridico di tutti i Paesi.

Diritti umani e libertà civili non sono soltanto letteratura per pochi interessati. Che si tratti del Paese di Beccaria o di quello della «libertà, uguaglianza e fraternità», chiunque abbia lottato per tutto questo non può abdicare davanti a un fenomeno che va ben oltre il vandalismo.

La libertà religiosa comprende e comporta la libertà di culto, il rispetto per gli oggetti del culto. Libertà fondamentale che, quindi, comprende il diritto di partecipare e svolgere le cerimonie religiose.

Abbiamo da difendere la nostra storia, le nostre radici, un patrimonio di valore inestimabile.

Avv. Maria Capozza

 

 

 

 

 

 

 

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