Droga e giovani: la mia proposta per Roma

Droga e giovani: la mia proposta per Roma

Dalle cronache terribili provenienti dalle piazze di spaccio nelle periferia della Capitale, ai numeri relativi alle tossicodipendenze, con l’angosciante ritorno dell’eroina: la diffusione e utilizzo delle droghe, soprattutto fra i giovani, è un tema sul quale non possiamo chiudere gli occhi.

La politica deve fare la sua parte.

Il Comune di Roma può e deve intervenire per contrastare un fenomeno in sensibile aumento che non a caso torna ad alzare la testa nei momenti di crisi sociale, economica, culturale.

Nel ruolo di Presidente della Giovanna d’Arco Onlus e durante questo periodo di campagna elettorale, come candidata all’Assemblea Capitolina nelle liste FI-UdC, ho avuto modo di conoscere tante storie di tossicodipendenza, vite di genitori e figli inghiottite dalla spirale della droga, ponendomi l’obiettivo di contrastare questo triste fenomeno attraverso un organico processo di monitoraggio dei territori, assistenza, ascolto, controllo e proposta alternativa.

Alla religione della morte rappresentata dalla droga e al potere della mafie in questo settore, dobbiamo rispondere con il migliore controllo delle forze dell’ordine, più welfare, educazione, cultura.

Tradurre in concretezza queste intenzioni per tagliare il cordone che lega disperazione e tossicodipendenze, a mio avviso significa:

  • aumentare gli sportelli di ascolto;
  • coadiuvare il lavoro delle forze dell’ordine con delle task force di cittadini impegnati nella segnalazione di criticità;
  • sostenere progetti educativi nelle scuole;
  • aiutare il lavoro delle tante associazioni attive in questo ambito;
  • calendarizzare una proposta culturale capillare su tutto il territorio, portando manifestazioni di interesse e crescita intellettuale anche nelle periferie.

Il mio programma è l’espressione del lavoro portato avanti come Avvocato ed è il risultato dell’esperienza e del prezioso contributo di tante realtà con le quali ho avuto il piacere di collaborare in questi anni.

E mi auguro che queste intenzioni siano condivise e riescano a trovare il sostegno dei romani che non si arrendono, non girano la testa davanti al degrado umano al quale conduce la droga, in tutte le sue forme.

Su questo tema, in ambito nazionale, l’attualità del Referendum relativo alla Cannabis Legale propone una soluzione alternativa che non condivido, rappresentando la chiave di accesso per la futura legalizzazione e commercio di una sostanza psicotropa.

All’aumento del consumo di droga non possiamo rispondere fornendo ai giovani le armi per farsi male: è invece necessario lavorare per indicare la strada della speranza e la fiducia nel futuro, offrendo strumenti di ascolto e partecipazione che le istituzioni devono sempre cercare di mettere a disposizione dei cittadini.

Tanto più che in punto di diritto, il referendum rappresenta un caos legislativo senza precedenti, aprendo le porte alla coltivazione legale non solo della cannabis ma anche di oppio e coca, sulla base dell’art. 73 del Testo Unico sugli stupefacenti.

Ciò di cui abbiamo bisogno per contrastare il fenomeno delle sostanze stupefacenti è una rete di sostegno più ampia e l’offerta di una alternativa alla droga e alla sua cultura distruttiva.

Perché libertà è sempre coraggio e partecipazione alla vita della collettività.

Io ci sono, per Roma.

Maria Capozza

Candidata all’Assemblea Capitolina

🗓️Elezioni del 3 e 4 ottobre

🔵Scheda azzurra

✖️Barra il simbolo FI-UdC .

◽ Scrivi il nome Maria Capozza.

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