Diritti dei bambini: festa o emergenza?
GIOVANNA D’ARCO ONLUS si associa all’allarme «estinzione» per l’infanzia lanciato da Save The Children
20 novembre, Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: come rileva l’Osservatorio Diritti , la convenzione di New York è la più sottoscritta al mondo, non anche la più rispettata.
Scuola primaria e secondaria, povertà e lavoro minorile, ambienti malsani e malnutrizione, violenze psicologiche e sessuali e persino mobilità e inquinamento: queste le voci di un bilancio a dir poco drammatico nel mondo, che la crisi pandemica 2020 ha aggravato all’ombra dei lockdown e della «didattica a distanza».
Qual è la situazione oggi in Italia? Il nostro è un Paese a misura di bambino?
Forse no, se si pensa che il numero dei bambini è diminuito e la povertà assoluta è cresciuta, “con un milione di bambine, bambini e adolescenti in più senza lo stretto necessario per vivere dignitosamente” – come segnala Save The Children
Da una parte rammarico per le culle vuote, dall’altra aumento della povertà, mancato accesso all’istruzione, violenza, tratta e business sui minori, diffuso in tutto il Bel Paese:
- 2.040 le vittime straniere di tratta prese in carico dal sistema nazionale soltanto nel 2020, per lo più (81,8%) donne e bambine oggetto di sfruttamento sessuale (78,4%) e lavorativo (13,8%);
- 190 nuclei familiari a rischio, soprattutto nel settore agricolo e al Sud, che vedono madri rese vittime di ricatto, violenza e abuso assieme ai loro figli;
- aumento del «reclutamento» online, attraverso false offerte di lavoro e sfruttamento in rete;
- aumento delle vittime minorenni della pornografia, con un balzo del 525% tra il 2010 e il 2020;
- in 10 anni, punte dell’89% per i casi di violenza sessuale aggravata e dell’88% per quelli di violenza sessuale, subita nel 2020 da ben 488 bambine e ragazze;
- in 10 anni, scarsi investimenti nell’istruzione, prima infanzia e tempo pieno;
- dispersione scolastica oltre al 13% rispetto alla media europea del 9,9;
- giovani tra i 15 e i 29 anni nel nulla, che non studiano e non lavorano, oltre al 23%;
- in 15 anni, 1 milione di minori in più nella povertà assoluta – potenziali prede della criminalità;
- il 26 ottobre, l’omicidio al femminile numero 100 soltanto nel 2021 – a contare sì vittime adulte e persino anziane (un terzo del totale) ma anche bambine di 3, 11 anni o poco più ()
Uno sconvolgimento profondo nel Paese delle madri, della famiglia e del simbolico presepe, che oggi sembra fermarsi ai prodotti di volta in volta da vendere – dai migliori pannolini ai dolcetti per la Befana e dagli zaini luccicanti agli smartphone di ultima generazione.
La crisi pandemica ha aggravato una situazione già drammatica, tant’è che il 30 novembre 2020 scrivevo “Cercasi fatti e non parole” – parlando di una “strage annunciata” tra vittime chiuse dentro e spazi di accoglienza chiusi là fuori, a vedere raddoppiate le violenze domestiche rispetto al 2019, ma anche dei maltrattamenti sui minori, a registrare peggioramenti nazionali e soprattutto al Sud. Una crisi anche della rete di protezione – che, come Presidente della Giovanna d’Arco onlus conosco bene – già da anni in difficoltà per via della burocrazia che inceppa i meccanismi e della corruzione che erode le risorse.
Nel videomessaggio inviato il 18 novembre al convegno «Infanzia e adolescenza: diritto al futuro», il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, ha detto: “Sono stati i bambini i grandi invisibili della pandemia, e metterli al centro del nostro progetto per il futuro è una delle nostre priorità di oggi. Ascoltiamo quello che hanno da dirci”.
Sante parole, alle quali la Giovanna d’Arco onlus aderisce con forza, con la speranza che questo alto invito venga raccolto dalle Istituzioni tutte, perché celebrazioni e PNRR non basteranno se non torniamo ad amare i nostri bambini – possibilmente tutti i 365 giorni dell’anno e non soltanto a Pasqua, a Natale, il giorno del compleanno oppure, appunto, il 20 novembre.
Maria Capozza
Presidente Giovanna d’Arco onlus